Sezione 05 - L’età del naturalismo attraverso le scuole regionali italiane - Toscana
La documentazione dello sviluppo della pittura in Toscana nel secondo Ottocento – un momento dell’arte italiana ritenuto dalla critica del tempo assolutamente centrale – si fonda sul primato dell’esperienza dei Macchiaioli. Oltre a Lega e Signorini, presenti con fresche impressioni dal vero, non manca il terzo e forse più noto caposcuola riconosciuto del movimento, Giovanni Fattori, i cui capolavori sono esposti per ragioni contenutistiche nella precedente sezione dedicata alla pittura di storia.
Interessanti riprese dei temi fattoriani si devono anche al pennello di Gioli, Malesci e Panerai, mentre Nunes Vais, rappresenta il versante più strettamente verista della scuola toscana. Torchi chiude la sezione alludendo a sottili implicazioni simboliste espresse, in altre prove pittoriche, mediante la tecnica divisionista.