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Sezione 05 - L’età del naturalismo attraverso le scuole regionali italiane - Lombardia
Il nucleo di opere di artisti lombardi documenta le diverse accezioni in cui il vero viene declinato. Alle premesse veriste di Faruffini seguono le sperimentazioni scapigliate di Grandi e Ranzoni, orientate a contraddire le istanze storiciste impartite dall’Accademia. Il primato del ritratto sostenuto anche a Brera fino alla fine del secolo, apre a un sobrio e robusto realismo, stemperandosi nelle più avanzate ricerche di atmosfera e colore che si affermano nelle figure di Tallone, Fontana, Segantini, Previati, Sanquirico, Pellini.
Un altro filone è quello delle nature morte, esemplificate dalle opere di Feragutti Visconti, Previati e Gignous; gli artisti lombardi si affermano tuttavia a livello critico con la pittura di paesaggio, ispirata a un naturalismo attento alle variazioni atmosferiche e luminose. Dai primi e precoci esempi di Formis, Eugenio Gignous, Boggiani, Filippini, Bazzaro, Sala, si giunge al fluido tardo naturalismo di Gola, che compie ricerche soggettive e antiaccademiche, premessa indispensabile per la successiva sperimentazione su una materia pittorica destrutturata.