Tra il ’48 e l’unità nazionale si assiste ad una trasformazione della sperimentazione sul vero nei soggetti paesistici, nelle scene di genere, nei ritratti e nei temi storico-letterari. Impostate su una tavolozza dai toni vivi e luminosi e su una stesura dalle pennellate nette, con la progressiva scomparsa del tradizionale chiaroscuro, le nuove ricerche si diffusero sul territorio grazie a contatti e scambi tra gli artisti e alla conoscenza della pittura francese e inglese. Oltre a Morelli e ai napoletani Altamura e Maldarelli, è documentata la presenza dei giovani maestri lombardi fondamentali rispetto al dibattito in corso: Faruffini, Bertini, (affiancato da tre dei suoi allievi a Brera: Barzaghi Cattaneo, Bianchi, Carcano) ed Pagliano.