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Sezione 01 - L’accademia a Novara: copia e invenzione
Il fulcro dell’attività artistica nella Novara del diciannovesimo secolo era rappresentato dalla presenza di istituzioni di matrice accademica: il Collegio Caccia sosteneva la formazione nelle discipline artistiche e artigianali con corsi specifici e tramite l’erogazione di sussidi economici. I giovani di Novara con attitudine alle arti potevano far richiesta di un assegno di studio per un articolato percorso di istruzione accademica a Torino o per un perfezionamento a Roma.. Il tirocinio si basava sulla copia, a disegno e poi ad olio, di capolavori come Raffaello, Guido Reni, Tiziano, Correggio, Caravaggio, Guercino conservati nei grandi musei.
Nello sviluppo del percorso di perfezionamento, i giovani dovevano dare saggio delle proprie capacità nelle composizioni di invenzione, con scene tratte da soggetti storici e letterari ispirati al medioevo e al rinascimento, temi su cui si sarebbe costruita l’identità nazionale negli anni successivi all’unità d’Italia, con la celebrazione di figure esemplari, raggiungendo l’apice nel composito corpus delle miniature della Corsi.
Anche il genere della veduta prospettica e del paesaggio, infine, è ben documentata nella Giannoni.