Sezione al piano superiore - Eleuterio Pagliano: lo studio del pittore
Grazie alla presenza nella collezione di Alfredo Giannoni di materiali in quantità rilevante provenienti dall’atelier di Eleuterio Pagliano – uno dei più noti artisti nella Milano del secondo Ottocento – è possibile proporre un fenomeno centrale nelle problematiche delle arti figurative del Diciannovesimo secolo, quello degli studi di artista. Lo studio è in quegli anni luogo della socialità degli artisti non legati all’insegnamento nelle accademie e che vivono esclusivamente della propria produzione pittorica, incarnando una caratteristica peculiare della condizione esistenziale dell’artista moderno.
Protagonista della stagione risorgimentale, amico di pittori ufficiali come Domenico Morelli e Giuseppe Bertini e di fortunati pittori di genere come Domenico e Gerolamo Induno, Pagliano ha il suo atelier in Galleria Vittorio Emanuele, aperto ad amici, collezionisti, letterati e intellettuali.
Quadri incompiuti (Meditazione), studi preliminari (da La vendetta degli Amidei alla Partenza della sposa dalla casa paterna), bozzetti, disegni e incisioni raccontano i diversi momenti della sua creatività e i molti modi di esprimere una facilità e felicità di invenzioni pittoriche accompagnate da un solido e sicuro mestiere.